Sei in: Ateneo>Comunicazione>Lauree honoris causa> dott. Giuseppe Bono - Laudatio Giuseppe Bono è nato a Pizzoni (CZ) il 23 marzo 1944. È laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Messina. L'attività lavorativa di Giuseppe Bono è cominciata a Reggio Calabria, contemporaneamente agli studi universitari. Dopo aver frequentato un corso di addestramento e di perfezionamento presso Omeca (Officine Meccaniche Calabresi, società partecipata da FIAT e Finmeccanica), nel 1963 fu assunto da quella società in qualità di addetto alla contabilità, al bilancio, alla pianificazione ed al controllo. Per Giuseppe Bono iniziò così un lungo, prestigioso percorso attraverso la grande industria pubblica italiana, che ancora dura, e che gli ha consentito di maturare significative esperienze nel settori della pianificazione strategica, della finanza, dell'amministrazione e del controllo di gestione, dei sistemi informativi e delle procedure avanzate di contabilità industriale, nonché di ricoprire ruoli manageriali via via crescenti nel contesto dei Gruppi dei quali sin qui ha fatto parte. Nel 1968 l'Omeca viene acquisita dall'Efim e nel 1971 Bono viene chiamato a ricoprire l'incarico di responsabile del bilancio consolidato e successivamente quello di Condirettore controllo programmi e gestione dell' Ente. Nel 1981 Bono viene nominato Direttore Generale della Sopal, la finanziaria alimentare dell'Efim dove dapprima avvia la ristrutturazione delle aziende dipendenti e poi imposta e realizza la successiva privatizzazione dell'intero comparto. Nel 1987 viene trasferito all'Aviofer dove si occupa dei delicati problemi del settore difesa e di quello dei trasporti ferroviari, intervenendo nel processo di ristrutturazione dell' Agusta e ponendo le basi del superamento della profonda crisi e del conseguente rilancio dell'Azienda Elicotteristica Nazionale. Nel 1991 Giuseppe Bono viene nominato Direttore Generale dell'Efim, in una fase molto delicata, precedente di un solo anno la successiva liquidazione dell'Ente e deve prodigarsi per salvaguardare le aziende partecipate e per gestire la ristrutturazione di settori importanti per l'industria italiana. La conclusione di accordo strategico con Finmeccanica, superando anni di contrapposizione, permetterà successivamente alla liquidazione dell'Efim il trasferimento ALLA stessa Finmeccanica delle aziende dei settori difesa e trasporti già partecipate dall'Efim. Nel 1993, Giuseppe Bono viene chiamato in Finmeccanica, per occuparsi innanzitutto della riorganizzazione delle aziende della difesa ex Efim nel contesto dell'integrazione con quelle Finmeccanica del settore e successivamente, per contribuire alla definizione ed all'implementazione del piano di riassetto e di riorganizzazione del Gruppo. Nel dicembre del 1997, Bono è nominato Direttore Generale della Finmeccanica, e responsabile ad interim di Alenia Difesa e di Ansaldo, azienda Finmeccanica, in tempo per definire e avviare il processo di risanamento e di valorizzazione delle attività del Gruppo in vista della privatizzazione dello stesso e delle alleanze internazionali rese indispensabili dal processo di consolidamento del settore della difesa in atto in Europa. La nomina ad Amministratore Delegato e Direttore Generale è dell' ottobre del 2000. Bono manterrà questa carica fino all'aprile del 2002, quando si trasferirà, in qualità di Amministratore Delegato, alla Fincantieri. Tra il 1998 e il 2002 Finmeccanica ha conosciuto una stagione d'oro, inimmaginabile sino a poco tempo prima, sia sul piano economico e finanziario sia su quello strategico, acquisendo così anche in termini di visibilità e di immagine un importante ruolo nello scacchiere europeo dell'industria della difesa e della sicurezza, che le ha consentito di avviare, se non ancora di concludere, operazioni di assoluto rilievo in un contesto internazionale sino a pochi anni fa caratterizzato da un predominio assoluto dei paesi d'oltralpe. Dall'aprile 2002 Giuseppe Bono, come detto, ricopre la carica di Amministratore Delegato di Fincantieri S.p.A., azienda leader mondiale nel settore delle costruzioni navali: navi da crociera, navi da trasporto, navi militari, grandi unità da diporto. La proposta di conferire al Dottor Giuseppe Bono, Amministratore Delegato della Società Fincantieri, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Navale, trova la motivazione nell'elevato contributo da lui dato alla cantieristica navale in generale e particolarmente a quella ligure. Il Dottor Bono, nella sua responsabilità di Amministratore Delegato di Fincantieri, ha messo in atto strategie che hanno importanti ricadute per la Liguria. In particolare:ha consolidato ed ulteriormente promosso la collocazione nel settore delle navi passeggeri del cantiere di Sestri Ponente, la cui cambiata destinazione, dalle navi mercantili da trasporto alle navi da crociera, ha consentito di ottenere il duplice effetto di risollevare definitivamente il cantiere dalla crisi che in passato lo aveva afflitto, dandogli un futuro brillante (compreso ovviamente il notevole indotto) e di incrementare significativamente le opportunità di business per la società nel settore delle navi da crociera, aumentando la capacità produttiva del cantiere stesso ha promosso il rinnovo tecnologico del cantiere di Sestri Ponente, portandolo all'avanguardia sia dal punto di vista delle tecniche costruttive e degli impianti (ad esempio la robotizzazione delle fasi di saldatura e assemblaggio, etc.) sia da quello delle capacità progettuali (tutta la progettazione esecutiva viene fatta in cantiere) al fine di poterlo rendere competitivo nel settore di punta delle navi da crociera; ha intensificato le attività di costruzione di naviglio militare nei cantieri di Riva Trigoso e di Muggiano, con la realizzazione della portaerei italiana e l'avvio del programma delle fregate FREMM; ha promosso, con la costituzione della società Orizzonte Sistemi Navale, in compartecipazione tra Finmeccanica e Fincantieri, la razionalizzazione delle attività tecnico-commerciali del comparto militare, con l'obiettivo di potenziare e migliorare l'acquisizione e la gestione di commesse in Italia e all'estero; ha restituito impulso all’attività commerciale verso l’estero per navi militari e specialistiche (ad alto contenuto tecnologico), tipicamente costruite nei cantieri di Riva Trigoso e Muggiano, al fine di diversificare il più possibile il range di potenziali acquirenti, attività risultata nelle recenti acquisizioni di commesse come il Saettia per le Forze Armate di Malta, la nave oceanografica per l’India e, recentissimamente, i pattugliatori per l'Irak; ha promosso l’applicazione di tecnologie duali all’interno dell’azienda, sviluppando lo scambio delle “best practices” tra i diversi settori, che prima del suo arrivo operavano in modo separato; come risultato concreto di questa strategia, sotto la sua guida, Fincantieri si è aggiudicata per la prima volta un ordine per la costruzione, che avverrà nei cantieri di Riva Trigoso e Muggiano, di quattro unità polivalente da rimorchio, rifornimento e supporto offshore per piattaforme petrolifere, infrangendo la supremazia dei cantieri del nord Europa in questo settore di navi e aprendo così un ulteriore segmento di mercato nell’ambito delle costruzioni ad alto contenuto tecnologico; ha creato una nuova linea di business, quella delle grandi unità da diporto, i cosiddetti mega-yacht, alla cui produzione è stato destinato il cantiere spezzino del Muggiano; ha creato un’altra linea di business (Fincantieri Marine System), sotto la Direzione di Genova, riunendo le conoscenze tecniche e le capacità produttive della Linea Prodotti Meccanici e di Isotta Fraschini Motori, con l’intento di poter offrire un prodotto completo nel settore dei principali sistemi navali, quali ad esempio la propulsione, la stabilizzazione ed altri sistemi di bordo; ha promosso sistematicamente la ricerca nel campo navale, investendo nel CETENA (Centro per gli Studi di Tecnica Navale), società del Gruppo Fincantieri dedicata a questa missione. Soprattutto ha rilanciato in modo innovativo la cooperazione tra industria e università, sviluppando progetti comuni di ricerca in ambito nazionale ed europeo. Di questa impostazione e di questa strategia è un importante esempio la recente firma dell’accordo quadro tra Fincantieri e l’Università di Genova per dare continuità e formalizzazione, ma anche significativa dimensione, ad un rapporto che anche in precedenza aveva visto azienda e Università lavorare assieme, ma in modo episodico e non sistematico, sostanzialmente sotto la pressione di contingenti opportunità o necessità. Fincantieri sviluppa questa sua linea non solo a Genova ma anche presso l’Università di Trieste, dove recentemente è stato firmato un accordo analogo, a conferma di una strategia generale dell’azienda; ha investito nella formazione dei giovani, promuovendo dottorati di ricerca, master e programmi di approfondimento in tutte le discipline dell’ingegneria, con attenzione anche alle nuove tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. L'attività esplicata dal Dottor Bono è dunque in chiara sintonia non solo, come detto, con la realtà territoriale, ma particolarmente con la Facoltà di Ingegneria dell'Ateneo genovese, che trae la sua origine dalla Regia Scuola di Ingegneria Navale, che negli anni ha visto il costante sviluppo del settore navale in tutto lo spettro dell'ingegneria navale civile e militare, che nell'ultimo decennio ha aperto e poi consolidato iniziative didattiche e di ricerca nel campo della nautica da diporto.Per questi motivi sono lieto ed onorato di invitare la Commissione qui riunita a conferire al Dottor Giuseppe Bono la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Navale.Carlo Podenzana Bonvino