17/05/2023 Si è tenuto a Palazzo Tursi, Genova, l’evento inaugurale della conferenza internazionale inserita nel programma del Festival dello Sviluppo Sostenibile (AsviS).Il convegno, nel cui comitato scientifico UniGe è rappresentata da Mauro Spotorno, docente di Geografia economica-politica, ha visto la partecipazione di studiosi e specialisti provenienti da vari atenei italiani e dalle Università di Ginevra, Nottingham e Perpignan.Tra i vari relatori che hanno portato i loro contributi durante la prima mattinata di lavori sono intervenuti il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino e il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice; con loro l’ideatrice, coordinatrice del progetto e presidente dell’Associazione Geografi Italiani Elena dell’Agnese, Valentina Anzoise dell’Università Milano-Bicocca, Alfonso Pecoraro Scanio della Fondazione Univerde, lo scrittore Mario Buticchi e il direttore scientifico AsviS Enrico Giovannini.«Questo progetto ha un titolo evocativo: “Guardiamo da una prospettiva verde” – ha affermato il rettore Federico Delfino –. È un tema che non riguarda solo i contesti rurali ed extraurbani ma anche le città. La prospettiva della sostenibilità dà anche maggiore inclusione sociale e potenzialità di sviluppo economico. Credo che per atenei ed enti di ricerca gli studi di approfondimento su come mutano il paesaggio e la percezione degli ambiti che connotano la sostenibilità siano doverosi, anche nel ruolo di supporto alle istituzioni nelle scelte. L’atlante dei paesaggi italiani, di cui ora si presentano i risultati, è un modo per promuovere il nostro Paese».Il progetto "Greening the visual: an environmental atlas of Italian landscapes", finanziato nell’ambito del PRIN 2017, ha indagato la genesi e lo sviluppo del “discorso ambientalista” attraverso i media visivi, sia in una prospettiva storica che nelle pratiche visive contemporanee.Sono duecentocinquanta i punti evidenziati nel Green Atlas, l’atlante online realizzato con materiali analogici, audiovisuali, digitali, fotografici e in pellicola. Oltre a fare ricerca sulle rappresentazioni del paesaggio italiano in una prospettiva storica, il progetto ha finanziato la realizzazione di nove produzioni filmiche-documentarie di circa quaranta minuti ciascuna (sintesi di oltre sessanta ore di girato), con geografi attivati per raccogliere dati, approfondimenti, brevi narrazioni e interviste ad oltre duecento persone nel corso di venti missioni esplorative sul territorio nazionale. Il lavoro, a cui hanno partecipato venticinque tra ricercatrici e ricercatori, è nato con lo scopo di indagare e analizzare il discorso sull’ambiente veicolato dalla rappresentazione dei paesaggi italiani nella cultura visuale, sia in una prospettiva storica sia nelle pratiche visive contemporanee. A lanciarlo sono state le Università di Milano-Bicocca, Milano Iulm e Roma Tor Vergata.