Smart security: evidence-based management per le policy di sicurezza

a cura di Enrico di Bella (Genova, Genova University Press, 2017)

Copertina libro smart securityIn molti settori dell’attività pubblica, i metodi quantitativi rappresentano ancora una urgente opportunità di innovazione. Non si tratta solo della scarsa attenzione rivolta all’evidenza del dato o alla sua qualità, annose questioni su cui si progredisce a fatica. A pesare è soprattutto la rinuncia a valersi del rigore e della limpidezza degli strumenti di analisi quantitativa per descrivere, nel loro complesso, i fenomeni sociali e per assumere decisioni.


Questo interessante volume curato da Enrico di Bella offre numerosi argomenti a favore di un cambio di prospettiva. Il difficile tema della sicurezza urbana è illustrato attraverso una pluralità di approcci disciplinari, dalla sociologia alla pianificazione urbana fino alle applicazioni informatiche, che non tralasciano di evidenziare le controversie della materia. Il lavoro, però, è ricondotto ad unità da un approccio ispirato alla statistica sociale, che indirizza il decision-maker a pretendere che i fenomeni siano misurati, che tali misure alimentino strumenti di analisi statistica e, infine, che questi strumenti siano predisposti ad orientare la formulazione di politiche.
Nella prima delle sezioni che compongono il volume, sono presentati tre contributi che tracciano il perimetro della riflessione, discutendo i fondamenti dell’approccio empirico, la natura socio-culturale del tema della sicurezza e ricostruendo la storia di un secolo di ricerca sulla distribuzione spaziale dei crimini.


La seconda sezione presenta le informazioni metodologiche e tecniche necessarie per intraprendere l’analisi empirica dei dati sulla sicurezza urbana. I primi due contributi illustrano le tecniche e le tecnologie di mappatura del crimine e le problematiche di raccolta dei dati. Merita di essere rimarcata la presentazione, certamente nuova per il pubblico italiano, di tecniche che permettono di desumere informazioni sul comportamento direttamente da mappe che descrivono la struttura dello spazio urbano. L’ultimo contributo della sezione, nucleo centrale del volume, assembla una complessa strumentazione statistica in un singolo e originale strumento interpretativo di notevole interesse, presentato in termini discorsivi e, più approfonditamente, in una appendice metodologica. L’utilizzo di una modellistica Bayesiana gerarchica per studiare il fenomeno, colloca questo contributo alla frontiera della ricerca in materia.


L’ultima sezione del volume mira a chiarire in che modo gli strumenti di analisi empirica possano essere utilizzati al fine di produrre decisioni, illustrando sia la corrispondenza tra risultati e robustezza dell’analisi e tipologia di risposte istituzionali che possono essere predisposte, sia prospettando la costruzione di un sistema informatico alimentato con dati statistico-amministrativi e dati in tempo reale raccolti attraverso sensoristica, capace di fornire comunicazione tempestiva dei rischi alle istituzioni responsabili dei processi decisionali.

 

Luca Gandullia
Dipartimento di Scienze politiche
 
Tags