Erasmus: un’occasione, mille opportunità

Erasmus: un’occasione, mille opportunità


Terzo anno di giurisprudenza, ho maturato la mia decisione: aderisco al progetto Erasmus, destinazione Parigi.
E una mattina di settembre parto, con tanti bagagli, entusiasmo ma anche con qualche punto interrogativo: lascio per la prima volta alle mie spalle la sicurezza della famiglia, degli amici, della mia solita vita e finalmente posso contare solo su me stessa.
Appena arrivata in Avenue Victor Hugo dove condivido con un'altra studentessa un piccolo appartamento, incertezze e timori si dissolvono e Parigi mi conquista.
Inizialmente mi sono dovuta districare nel disbrigo delle faccende burocratiche e con la Lingua Francese di cui avevo solo un'infarinatura. Subito ho incominciato a frequentare l'università Jean Monnet e l'impatto è stato meno traumatico di quanto pensassi in quanto noi studenti stranieri abbiamo trovato una buona accoglienza da parte di professori e studenti e inoltre l'università organizzava corsi di lingua francese grazie ai quali ho potuto seguire le lezioni senza incontrare grandi difficoltà.
Nell'Ateneo francese ho riscontrato molte differenze rispetto all'Università italiana sia riguardo i metodi di studio che di insegnamento, ma non è stato difficile adeguarsi anzi, ho molto apprezzato il fatto che sia un sistema che va maggiormente incontro alle esigenze degli studenti. La preparazione viene frequentemente valutata durante il corso di insegnamento e questo rende l'esame finale meno gravoso poiché esso incide solo per il 30% sul voto finale.
Ma Erasmus non è solo studio. È anche e soprattutto un'occasione, un'opportunità o meglio mille opportunità, è la possibilità di conoscere tante persone diverse, studenti provenienti da tutta Europa con cui condividere un pezzo di vita e con cui confrontarsi. Nascono così nuove amicizie, nuovi rapporti, alcuni brevi e momentanei altri più forti e che durano nel tempo.
È poi l'occasione per vivere veramente la città che ti ospita, all'inizio la vedi con gli occhi del turista e ti lasci conquistare dalle sue bellezze, dai suoi monumenti, dalle diverse atmosfere dei suoi quartieri, è qualcosa di meraviglioso ma che non ti appartiene. Poi piano piano cominci ad assimilarla e in un attimo diventa parte di te, non sei più una turista, ma sei una "parigina", riconosci le strade, i locali, le vedute, i bistrot; la fermata del metrò vicino a casa diventa la "tua fermata" e il negozio dove la sera compri la baguette è la "tua boulangerie". Cominci allora a vivere il respiro di Parigi e ti sincronizzi con il suo ritmo e i suoi tempi.
Anche questo dunque è Erasmus: è riuscire a sentirsi a casa anche lontano da casa e sai che così sarà anche ad esperienza finita: è questo il primo passo per sentirsi cittadini del mondo.

Francesca Marchiori
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