Fai bei sogni

Fai bei sogni

Fai bei sogni - copertina libroAutore Massimo Gramellini (Editore Longanesi)

"Fai bei sogni" è l’ultimo libro di Massimo Gramellini, famoso giornalista e vicedirettore de La Stampa.

Ho scelto di "recensire" il suo ultimo romanzo in quanto sono una sua appassionata lettrice. Sì perché Gramellini è conosciuto al grande pubblico per i suoi "Buongiorno", una rubrica quotidiana sulla prima pagina de La Stampa, in cui tratteggia in modo ironico e talvolta canzonatorio tanti episodi del Bel Paese.

La mia giornata comincia sempre dalla lettura un po' seria e un po' faceta della sua rubrica!

"Fai bei sogni" è in cima alle classifiche dei libri più venduti e questo successo è dovuto a diversi elementi.

L'autore, come dicevo è molto conosciuto, e il romanzo è autobiografico.

Racconta infatti la sua difficile infanzia, segnata in modo drammatico dalla scomparsa della madre quando aveva solo nove anni.

A questo dramma si accompagna il silenzio assordante degli adulti attorno a lui, che non gli raccontano la verità e che continuano a trasmettergli un racconto parziale, lasciandolo all'oscuro, come se il silenzio potesse guarire le ferite della vita. Un silenzio dettato dall'affetto, ma anche dall'incapacità degli adulti attorno a lui di accettare la realtà fragile della vita.

Al bambino, che si risveglia nel suo primo giorno senza la presenza della madre, rimangono di lei solo una vestaglia abbandonata sul letto, segno della sua presenza accanto a lui, e l'ultima frase: "Fai bei sogni".

Questa frase risuonerà nelle orecchie e nel cuore dell'autore per tanti anni e inconsciamente proverà a contrastare quel sentimento di abbandono e di sconfitta che lo scrittore chiama Belfagor. Sì perché Belfagor è uno dei mostri generati dal silenzio, dalla paura di affrontare la presenza del male e del dolore nella vita, paura che lascia ognuno solo con la sua sofferenza.

Nel libro si evidenzia che il non essere amati impedisce di amare a propria volta e quindi di crescere. Forse proprio per questo, solo quando l'autore incontra la persona della sua vita e si sente profondamente amato, riesce ad aprire la porta tenuta chiusa tutta la vita e ad accettare la verità: "Sapevo da sempre com'era morta, ma avevo deciso da subito di non volerlo sapere".

La verità è anche quella di una fragilità sempre presente nella vita di tutti, che tante volte per comodità preferiamo non vedere in noi e negli altri.

Lo stile del romanzo, nonostante l'argomento trattato, è quello del Gramellini di sempre: arguto, ironico, anche quando esprime il suo dolore: "Ero ancora convinto che sarebbe tornata. Appartiene alla mia natura non considerare irreparabili le sconfitte".

Il libro traccia, in fondo, la storia di un'esistenza che ha scoperto che, come gli disse un giorno un insegnante al liceo: "I se sono il marchio dei falliti! Nella vita si diventa grandi nonostante".

Penso che questa sia una lezione per tutti noi, che tante volte giustifichiamo in ogni modo la nostra incapacità a diventare adulti, nonostante.

Ilaria Portento
Servizio Comunicazione

 

NOTA DELLA REDAZIONE
Il mio libro preferito è…

I libri accompagnano tanti momenti della nostra vita: libri di svago, di fantasia, romanzi e autobiografie, saggi e inchieste. Sono storie affascinanti, deludenti, scorrevoli, noiose, imperdibili o interminabili…

I libri allargano il nostro mondo, ci fanno scoprire luoghi lontani da noi, rivivere situazioni già vissute o altre che non vivremo mai, ci trasmettono emozioni, ci aiutano a riflettere, ci fanno ridere…

Da questo mese si apre uno spazio per suggerire i libri che vi hanno appassionato, che vi hanno fatto riflettere o che semplicemente vi hanno fatto sorridere.

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