Genitori e figli

Genitori e figli

Il rapporto tra famiglia, matrimonio e filiazione costituisce il dibattito oggi più che mai acceso per via delle riforme degli ultimi anni (l. n.40/2004, l. n. 54/2006) e dei progetti legislativi in corso. A questi temi è stato dedicato il convegno del 4 maggio scorso: "Genitori e figli. Quali riforme per le nuove famiglie".
La riforma del 1975 ha ampliato le possibilità di riconoscimento dei figli naturali ed ha quasi completamente parificato la loro condizione a quella dei figli legittimi, senza tuttavia giungere ad una completa unificazione dello status di figlio.

L'Italia non ha vissuto la seconda grande stagione di riforme del diritto di famiglia che ha percorso molti dei Paesi europei sul finire del secolo scorso e che ha portato molti stati, tra cui Francia, Spagna e Germania a rinnovare il diritto della filiazione nel segno della indifferenza dello status filiationis rispetto al matrimonio dei genitori. Da noi è più volte intervenuta la Corte costituzionale per eliminare alcune disparità di trattamento tra figli legittimi e naturali, ma residuano ancora differenze non irrilevanti: la parentela naturale determina solo un vincolo fattuale e non giuridico che si riverbera nel regime delle successioni; l'impugnazione della paternità ha modi e tempi differenti per i figli legittimi e naturali.

Da tempo è allo studio una riforma. La famiglia è profondamente cambiata nella realtà sociale; le innovazioni scientifiche consentono di accertare direttamente la realtà biologica della filiazione; va infine considerato il mutato quadro istituzionale europeo, i principi a cui si ispira, l'interpretazione offertane dalle Corti di Strasburgo e di Lussemburgo.
Il Ddl 2805, approvato dalla Camera dei Deputati ed ora all'esame del Senato intende unificare la condizione dei figli, mediante la definizione di un unico status originale e non dipendente dalle relazioni e situazioni che ne hanno determinato e consentito la nascita. Si afferma il legame giuridico di parentela in ogni ipotesi di filiazione nata nel e fuori dal matrimonio. I diritti successori verranno completamente parificati. Esso merita approvazione, anche se con qualche riserva, specie per quel che riguarda gli aspetti processuali, o la disciplina del cognome.

Se poi ci proiettiamo oltre la semplice razionalizzazione dell'esistente e volgiamo lo sguardo al futuro, si può osservare come il progetto rifletta in modo parziale i temi e le questioni che sbocciano attorno ai modi di essere genitori e figli.
Si pensi soltanto alle nuove costellazioni familiari, ai rapporti con il c.d. "terzo genitore"; si pensi alle coppie omosessuali ed alle relazioni che si instaurano tra il figlio ed il partner del genitore biologico; si pensi ancora alle possibilità dischiuse dalle nuove tecnologie della riproduzione.
Si pone il problema di come dare rilevanza a queste relazioni che sono significative per l'esperienza del bambino. Riconoscere diverse figure genitoriali non significa attribuire al figlio nei confronti di tutte un medesimo status, vale a dire lo status filiationis. Può significare, invece, garantire una tutela limitata a determinati aspetti della relazione, di volta in volta rilevanti.

Gilda Ferrando
Dipartimento di Diritto dell'Economia e dell'Impresa
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