Alfabeto. Con scritti e testimonianze sull'autore

Alfabeto. Con scritti e testimonianze sull'autore

Alfabeto. Con scritti e testimonianze sull'autore - copertina libroa cura di Giosiana Carrara (Interlinea Edizioni, Novara)

Chi ha conosciuto Flavio Baroncelli ne conserva un ricordo vivissimo. Ordinario di Filosofia morale e poi di Filosofia politica nella Facoltà di Lettere e Filosofia del nostro Ateneo, Flavio fu stroncato nel 2007 – a soli 63 anni – da un male incurabile. Ha lasciato un grande vuoto poiché, caso raro nel mondo universitario, abbinava all'indubbia competenza scientifica doti non comuni di umanità che si traducevano in un'incessante capacità di ascolto nei confronti di tutti. È stato, insomma, una "persona" ancor prima che un professore.
Personaggio caustico e irriverente quando affrontava i temi di ricerca e i filosofi a lui cari, Baroncelli svolse per anni anche un'intensa attività pubblicistica su quotidiani e riviste, convinto com'era che il filosofo deve uscire dall'ambito strettamente accademico per farsi leggere e ascoltare dai non specialisti. Questo non significava a suo avviso "sporcarsi le mani", bensì disseminare idee e argomenti tra il grande pubblico. Una concezione della filosofia mutuata dai maggiori esponenti dell'empirismo britannico che attrassero la sua attenzione sin dagli anni giovanili.
Alcuni allievi e colleghi hanno recentemente pubblicato una raccolta di suoi scritti inediti oppure usciti su giornali quotidiani: Flavio Baroncelli, Alfabeto. Con scritti e testimonianze sull'autore (a cura di Giosiana Carrara), Interlinea Edizioni, Novara. Il libro è stato presentato, davanti a un folto pubblico, nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia il 28 febbraio 2012.
La raccolta compendia realmente gli interessi culturali e le caratteristiche umane dell'autore. Non a caso la presentazione è stata ben poco "accademica" e i relatori hanno preferito lasciarsi andare ai ricordi personali, agli aneddoti, alle facezie che Baroncelli regalava quotidianamente ai suoi interlocutori. Rammenta la sua allieva e curatrice del volume Giosiana Carrara: "La sua idea era che la filosofia poteva davvero fare qualcosa per l'umanità soprattutto perché sia per produrla che per consumarla (due attività divertentissime) si consumano molte ore/uomo e pochissimo petrolio".
Felice in particolare la scelta degli articoli usciti su quotidiani come "Il Secolo XIX" e "La Voce" di Montanelli. Alcuni restano dei piccoli gioielli e, anche se i presenti all'incontro li rammentavano avendoli già letti appena pubblicati, per tutti è stata una piacevole riscoperta. Proprio in ambito giornalistico, dove a contare sono capacità di sintesi e incisività dell'argomentazione, l'arguzia di Flavio si esprimeva al meglio. Notevoli anche i numerosi passi dissacranti, nei quali vengono presi di mira filosofi illustri e correnti di pensiero di ogni tipo.
I contributi, scritti come ho detto dianzi da allievi, amici e colleghi, si soffermano sui dettagli biografici, a partire dagli anni della gioventù vissuti a Savona per finire con l'ultimo periodo, quello della malattia. Insomma una commemorazione poco convenzionale, in linea con la personalità di un uomo che alle convenzioni non attribuiva importanza.

Michele Marsonet
Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia
Prorettore con delega per l’internazionalizzazione
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