Patrimonio UNESCO e Rolli days: quando città e università sviluppano ricerca, nuove competenze e opportunità lavorative

Patrimonio UNESCO e Rolli Days: quando città e università sviluppano ricerca, nuove competenze e opportunità lavorative

Patrimonio UNESCO e Rolli days: quando città e università sviluppano ricerca, nuove competenze e opportunità lavorativeRicorre quest'anno il decimo anniversario dell'iscrizione tra i siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO delle Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli. Al di là della significativa ricorrenza conseguita dallo straordinario sito genovese, è forse questa l'occasione più importante per trarre alcune prime letture di verifica della partecipazione e del coinvolgimento dell'Università degli Studi di Genova in quello che è stato sostanzialmente un percorso conoscitivo dalla ricerca sino alla divulgazione scientifica, passando per la fondamentale esperienza didattica e formativa.

Se all'origine del riconoscimento del sito stanno gli studi documentari, territoriali e storico-artistici dei proff. Ennio Poleggi, Ezia Gavazza e Lauro Magnani, condotti negli ultimi trent'anni del XX secolo, ciò che ha reso maggiormente noto a livello italiano ed europeo il sito dal 2009 ad oggi è stato il desiderio di comunicare questi conseguimenti scientifici attraverso un evento aperto al pubblico: i Rolli days.

La partecipazione di UNIGE all'organizzazione di questa manifestazione è stata voluta, promossa e guidata dal prof. Lauro Magnani (Scuola di Scienze Umanistiche, DIRAAS, Storia dell’Arte Moderna), con la collaborazione dei Dottori di Ricerca Valentina Fiore, Sara Rulli, Rossana Vitiello e di chi scrive. La riflessione che ha visto protagonisti non solo i palazzi dei Rolli di proprietà dell'Ateneo (via Balbi 4, via Balbi 2, Palazzo Belimbau, Palazzo Rebuffo Serra), ma l'intero sistema cittadino, ha coinvolto – forse per la prima volta in Italia – tutti i processi afferenti al sistema universitario: ricerca scientifica, didattica e divulgazione – la famosa 'terza missione'.

I palazzi, percepiti come 'sistema operativo didattico', sono diventati quindi nuovo oggetto di studio in primis di dottorandi e Dottori di Ricerca, per essere poi comunicati e sottoposti all'attenzione degli studenti nelle numerose occasioni didattiche create dai corsi di Laurea in Beni Culturali e Storia dell'Arte e valorizzazione del Patrimonio artistico (con il coinvolgimento – fondamentale – dei corsi di Architettura della Scuola Politecnica e dei corsi in Lingue e Letterature Straniere) e infine 'divulgati' dagli studenti stessi ad un pubblico che è cresciuto, dal 2009 ad oggi, dalle 15.000 unità annue sino alle circa 200.000 del 2015. Non di meno, l'Università si è resa interprete di una azione formativa che è andata ad investire tutti i partecipanti – a diverso titolo – alla divulgazione scientifica, culturale e turistica coinvolti nella manifestazione: dall'organizzazione di seminari di aggiornamento per le Guide Turistiche abilitate, sino alla formazione degli studenti provenienti dagli Istituti superiori cittadini partecipanti ai progetti di alternanza scuola/lavoro.

Questo proficuo e continuativo scambio e questa cooperazione con gli Enti sul territorio attivi nella promozione del Sito UNESCO genovese (Comune di Genova e Fondazione Palazzo Ducale) ha permesso anche il concretizzarsi di occasioni lavorative per alcuni dei laureandi e dei laureati nei corsi magistrali delle Scuole coinvolte: sono stati circa 120 ogni anno infatti i contratti stipulati con i giovani che hanno reso possibile a livello qualitativo e quantitativo lo sviluppo della manifestazione legata ai Palazzi dei Rolli. Il cambio di passo che si auspica, vedendo gli ottimi risultati sino a qui raggiunti, è che l'aspetto legato alla creazione di figure professionali e posti di lavoro nell'ambito della valorizzazione del Patrimonio UNESCO diventi a tutti gli effetti una realtà strutturata e non più episodicamente legata a queste pur importanti manifestazioni culturali, ma che vada a identificare un continuativo interesse scientifico da elaborare poi in occasioni di coinvolgimento per il pubblico.

Giacomo Montanari
Dipartimento di Italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo
Tags