Pianeta terra: il futuro a km. zero

Pianeta terra: il futuro a km. zero

Quando Kepler452b è stato scoperto con la sua superficie di terra e acqua, dove una forma di vita simile alla nostra è possibile … si sono scatenate tantissime emozioni, idee e sensazioni.


Mano robotica che stringe un microscopio ottico di Antoni van LeeuwenhoekLa curiosità di saperne di più sull’evoluzione su Kepler, che volti e corpi hanno - si perdoni la banalizzazione - i kepleriani, a che stadio sono tecnologicamente parlando, si meravigliano di qualcosa? sanno di noi? e la bellezza? che bellezza hanno in mente? Possiamo mandare là qualcuno, facendogli percorrere “a razzo” quei 1400 anni luce? Chi? i buoni o i cattivi? Avranno caldo d’estate? C’e’ l’acqua e c’e’ il Sole… avranno tante piante? In che case abitano? Sono fatti di cellule come le nostre? Quel Pianeta, altri Pianeti…saranno il nostro Futuro?


Batte il cuore e sferragliano i meccanismi del cervello! Ma proviamo ad andare con ordine. Davvero non vediamo che il nostro futuro è già qui?: a chilometro zero, sulla Terra.


Roberto che con Giorgio e tanti altri inventa nuove cose tra umanoidi e umani, tra robot che pensano e umani; Vittorio che ha tra le mani il potere dell’incredibile grafene che già troviamo negli scaffali dei supermercati; Areti che progetta case e architetture che si “auto assemblano” e prendono vita sentendo l’ambiente e noi; Mark che ci svelerà le “tecnologie mature”, quelle macchine perfette, nascoste negli animali; Ada che ha compreso e svelato i segreti di quella nano-macchina fantastica che è il ribosoma e della fabbrica di proteine che il nostro corpo custodisce. Queste sono solo poche gocce nell’immenso mare di quello che facciamo qui, sulla Terra, in fondo a chilometro zero. Sono il carburante del nostro presente e del nostro futuro per tutte quelle generazioni di uomini e donne che in armonia con la natura, nel suo rispetto, possono fare cose sempre più meravigliose … fantasticamente reali. Come direbbe Mary Poppins … basta un pizzico di “umiltà” per vivere a lungo in armonia con la natura, qui sul Pianeta Terra. La conoscenza e lo studio, proprio qui a km.0, all’Università degli Studi di Genova sono la prima frontiera per realizzare le nostre aspirazioni culturali, scientifiche e tecnologiche. La serie di conferenze dal titolo "Pianeta terra: il futuro a km. zero" si sviluppa quindi in cinque argomenti legati da quel filo conduttore che è il miglioramento della qualità della vita: Umani e Umanoidi (Roberto Cingolani, 12-01-2016), Grafene al Supermercato (Vittorio Pellegrini, 19-01-2016), Programmare i materiali per una architettura che “si adatta” (Areti Markopoulou, 03-02-2016), L’ingegneria degli animali (Mark Denny, 09-02-2016), Una nanomacchina prebiotica (Ada Yonath, Nobel 2009, 16-02-2016).


Se associo a extraterrèstre non solo il significato di quello che sta al di là del confine estremo dell’atmosfera terrestre ma anche quello di qualcosa di curiosamente sconosciuto, allora abbiamo tanto di "extraterrèstre" da scoprire in ciò che ci circonda a sta dentro di noi, di nuovo a km. 0. Mi sia concesso citare il finale di una canzone di Eugenio Finardi, Extraterrestre, che partendo dall’esigenza di andare lontano si ritrova a chiudere con questi versi :
"Extraterrestre portami via - voglio tornare indietro a casa mia - extraterrestre vienimi a cercare - voglio tornare per ricominciare!".

(Vorrei ringraziare Raffaella Magrassi, IBF-CNR, per il suggerimento sull’extraterrestre)

I prossimi incontri

Conferenze svolte

Alberto Diaspro
Istituto Italiano di Tecnologia e Dipartimento di Fisica
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