L'influenza che verrà: attualità e prospettive

L'influenza che verrà: attualità e prospettive

Puntualmente come ogni anno in questo periodo siamo in attesa dell'epidemia influenzale stagionale. Il monitoraggio clinico-epidemiologico basato su una rete di medici sentinella dislocati su tutto il territorio nazionale indica come l'attività influenzale sia, ad oggi, a bassa intensità.
Analogamente i dati della sorveglianza virologica mostrano una sporadica circolazione di virus influenzali a partire dalla settimana 14-20 novembre quando presso il DISSAL dell'Università degli Studi di Genova è stato isolato il primo virus della stagione appartenente al sottotipo A/H3N2 Perth-like popolarmente conosciuto come ceppo dell'influenza australiana.
A proposito di virus si sottolinea come tra luglio e dicembre negli Stati Uniti siano stati identificati 11 casi di influenza provocati da un sottotipo A/H3N2, di origine suina (S-OtrH3N2) che risulta comunque incapace di trasmettersi da uomo a uomo. Tale situazione pur non costituendo pericolo per la salute umana è attentamente seguita perché, come noto, i virus influenzali sono abili trasformisti e mutano spesso le loro sembianze per sfuggire al nostro sistema immunitario.
Poiché l'influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica a causa del numero di casi che si verificano in ogni stagione e che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus circolante, le strategie per combattere questa patologia hanno come obiettivo principale la prevenzione della malattia e delle sue complicanze. In tale contesto gioca un ruolo fondamentale il vaccino che costituisce l'arma migliore per prevenire la malattia e le sue complicanze e ridurre la mortalità prematura nei gruppi ad aumentato rischio di malattia grave, come ricorda l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
La campagna di vaccinazione iniziata nella nostra Regione lo scorso 24 ottobre si è praticamente conclusa e alle ben note categorie a cui si raccomanda la vaccinazione, come indicato nella Circolare Ministeriale (soggetti di età > 65 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza quali malattie croniche dell'apparato respiratorio, dell'apparato cardio-circolatorio, ecc.) sono state somministrate oltre 360.000 dosi con coperture tra gli anziani superiori al 60%. La quasi totalità dei vaccini utilizzati (93%) è costituita da vaccini potenziati (virosomiali, adiuvati, intradermici) che hanno degli indubbi vantaggi: c'è ormai evidenza che questi preparati sono più immunogeni, migliorano la risposta immunitaria superando il problema dell'immunosenescenza e soprattutto danno cross-protection importantissima quando non vi è corrispondenza (mismatching) tra ceppi vaccinali e ceppi circolanti.
Tra le novità in campo vaccinale bisogna ricordare la recente autorizzazione di un vaccino vivente ed attenuato da somministrare per via intranasale, indicato dai 2 anni ai 18 anni che sarà oggetto di una valutazione sul campo in Liguria con il coordinamento del DISSAL a partire dalla stagione 2012-13.

Giancarlo Icardi
Dipartimento di Scienze della Salute
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