Intervista ai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo neoeletti nel Comitato per le pari opportunità

Intervista ai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo eletti nel Comitato per le pari opportunità

Maria Della Rocca

Foto di Maria Della Rocca Che cosa ti ha spinto a candidarti come rappresentante del personale tecnico amministrativo nel Comitato per le Pari Opportunità?

Il desiderio di misurarmi con una nuova sfida e di occuparmi di tematiche che stanno a cuore a tutti i colleghi del personale tecnico amministrativo, cercando di dare un contributo positivo alla vita lavorativa di ognuno di noi.

Quale contributo intendi portare all'interno del Comitato?

In qualità di delegata per il Comitato per l'integrazione degli studenti disabili affronterò un tema piuttosto delicato, mi impegnerò a rendere più semplice la vita di chi ogni giorno si scontra con barriere che non sono solo fisiche ma culturali. Quale neoeletta Segretaria, avrò sottocchio tutto quanto compiuto dal CPO in questi anni per cui mi impegnerò a portare a compimento, in maniera coerente ed incisiva, il lavoro iniziato dal precedente Comitato.

 

Federica Imperiale

Foto di Federica Imperiale Che cosa ti ha spinto a ricandidarti come rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Comitato per le Pari Opportunità?

La scelta di candidarmi per la terza volta è stata travagliata, tanto che fino a pochi giorni prima delle elezioni ero della posizione di lasciare spazio a nuove forze ed energie. La richiesta di colleghi e colleghe di continuare nel mio impegno ha infine prevalso, facendo riemergere l'importanza di avere una candidatura come la mia, vicina all'area tecnica a cui appartengo e all'area bibliotecaria con cui mi confronto quotidianamente.
L'esperienza di questi anni ha fatto maturare le mie motivazioni a candidarmi. Se all'inizio ero spinta soprattutto dal desiderio di vedere realizzati obiettivi di pari opportunità per tutte le aree di afferenza del personale, oggi ho una visione più ampia, ad esempio in termini di conciliazione lavoro-famiglia e di superamento della barriere culturali.

Fai un breve bilancio del tuo precedente mandato e illustraci i tuoi progetti futuri all’interno del Comitato.

Il mio impegno è sempre stato caratterizzato dalla volontà di mettere a disposizione del Comitato la mia professionalità, la mia esperienza lavorativa ultra decennale e la mia condizione di madre di due bambine. Ho lavorato affinché ci fosse la giusta visibilità delle innumerevoli attività del CPO con la realizzazione di un sito web, affinché accrescesse la cultura sulle pari opportunità con docenze in corsi e seminari, affinché ci fosse una visione più ampia delle necessità formative del personale in Commissione Formazione.
L'attività che mi ha impegnato maggiormente è stata la partecipazione alla pubblicazione interna "Pari opportunità e dinamiche universitarie – Indagine per genere sul personale universitario", che costituisce una indagine statistica quasi unica nel panorama nazionale.
I progetti nell'immediato riguardano la concretizzazione del fondo conciliazione per le spese sostenute per servizi prima infanzia e la stipula di convenzioni con asili privati. Il nuovo Statuto e la sua attuazione avranno riflessi sulle attività e gli ambiti di competenza del neo Comitato. Ci aspetta pertanto una stagione di cambiamenti, che auspico continui ad essere all'insegna del dialogo e della sinergia con il sistema università che andrà a crearsi.

 

Elena Picco

Foto di Elena Picco Che cosa ti ha spinto a ricandidarti come rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel Comitato per le Pari Opportunità?

L'interesse, che ho sempre coltivato, per le problematiche delle pari opportunità, con particolare riferimento al settore delle disabilità, nel quale ambito posso contribuire portando la mia personale esperienza lavorativa. Il desiderio di portare avanti e, dove possibile, concludere progetti iniziati in questo precedente breve mandato. Sfruttare la particolare opportunità che il CPO offre per tentare di risolverne i problemi lavorando in sinergia, e cioè quella di entrare in contatto con tutte le componenti dell'Ateneo: personale, docenti, studenti.

Fai un breve bilancio del tuo precedente mandato e illustraci i tuoi progetti futuri all’interno del Comitato.

Ho, in particolare, seguito il percorso della formazione del nuovo Statuto, al fine di veder mantenuta nel testo definitivo la presenza di questo importante organo messo in discussione dalla Legge 183/2010 (Collegato lavoro). Mi sono altresì occupata di sviluppare le basi di una possibile convenzione con case di cura per anziani. Ho inoltre curato la diffusione degli aggiornamenti normativi relativi ai diritti dei lavoratori impegnati nella assistenza agli anziani e nei percorsi scolastici DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento).
Un primo progetto, più politico, è quello di attivare un forte impegno di tutto il comitato nel tentativo di mantenere inalterate le prerogative e le competenze del CPO così come del resto previsto dal nuovo Statuto; altra iniziativa che richiederà altrettanto impegno è quella rivolta alla costituzione di un ufficio centrale che si occupi in maniera permanente e strutturata dei lavoratori disabili, contrattualizzati e non, dando attuazione allo Statuto che nel preambolo recita testuale: "l'Ateneo predispone strumenti per l'integrazione e il sostegno delle persone disabili che studiano e lavorano in Ateneo"

 

Andrea Traverso

Che cosa ti ha spinto a candidarti come rappresentante del personale tecnico amministrativo nel Comitato per le Pari Opportunità?

Credo che in questo periodo di forti cambiamenti a livello locale e nazionale debba esservi una particolare attenzione alle tematiche dell'uguaglianza tra le genti ed i lavoratori cui deve essere garantita parità di opportunità ed uguale trattamento sul posto di lavoro, cosa fortemente a rischio nella fase di turbolenta riorganizzazione nella quale ci troviamo. Ritenendo necessario l'impegno di tutti per operare e vigilare in tal senso, mi sono proposto nella speranza di poter portare un contributo attivo e propositivo.

Quale contributo intendi portare all'interno del Comitato?

Spero di poter contribuire attivamente con la tendenza a vedere le problematiche legate alle pari opportunità in un'ottica globale del mondo che ci circonda, verso la quale ormai da molto tempo tendo, al di fuori di ogni appartenenza, sia di genere che di nascita, che politica.
Mi auguro di poter contribuire con umiltà al buon funzionamento del comitato nella speranza che si possa lavorare attivamente per il benessere di tutti i colleghi, ben cosciente che il lavoro che mi attende richiede impegno, costanza ed attenzione agli altri.

 

La redazione
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